Tuesday 28 June 2011

ANALISI DELLE STRATEGIE GP VALENCIA

Il Gran Premio d’Europa a Valencia è stata una gara piatta  a livello di spettacolo ma interessante per quanto riguarda la strategia. Non c’è stata nemmeno una safety car perciò, i team hanno avuto del tempo per considerare le loro opzioni durante la gara. Molti avevano programmato di compiere due pit stop, una strategia che sulla carta era di otto secondi più rapida di quella a tre, assumendo di non incontrare traffico. Le condizioni della pista alla domenica sono cambiate: la temperatura della pista, rispetto alle libere, si è alzata di ben 20° C, per cui molto piloti e team hanno deciso di utilizzare una strategia più conservativa su 3 pit stop. Da sottolineare che la Pirelli, per la prima volta in stagione, ha portato in gara pneumatici a mescola media e nessuno sapeva come si sarebbero comportate con 47 gradi di temperatura in pista.

Red Bull Vs Ferrari
Sebastian Vettel ha guidato in maniera perfetta mantenendo il comando dall’inizio alla fine, senza mai spingere eccessivamente e conservando in maniera ottima gli pneumatici. Mark Webber si è trovato invece a lottare  intensamente con Fernando Alonso per la secondo posizione. La Red Bull per cercare di mantenere il pilota australiano davanti allo spagnolo ha deciso di anticipare sempre di qualche giro le soste, La strategia Red Bull è stata azzeccata con la prima e seconda sosta (Webber si è ripreso la posizione su Alonso che aveva perso in pista) ma sbagliata nel terzo pit in quanto sono state montate al pilota australiano le gomme medie troppo presto. In questo modo Alonso pur con gomme morbide usate è riuscito, rimanendo in pista 3 giri in più, a recuperare il tempo necessario per rientrare dalla sosta in seconda posizione. La Ferrari, durante tutta la gara, è stata molto cauta all’inizio di ciascuno degli stint con gomme morbide. Pensate che Alonso non ha accelerava  al massimo in uscita dalla pit lane in modo  da non surriscaldare il battistrada nel suo giro di uscita. È stato, inoltre,  molto cauto nel mandare in temperatura ottimale le gomme. La cosa sorprendente in gara è che la Ferrari ha dimostrato di essere competitiva in gara anche con le gomme medie a differenza delle libere in cui aveva dimostrato di non essere veloce.

Strategia perfetta per Alguersuari
Jaime Alguersuari si era qualificato al 18° e doveva fare una gara all’attacco per cercare di conservare il sedile della Toro Rosso. La gara dello spagnolo è stata stupenda anche grazie alla giusta strategia messa segno dal team di Faenza. Alguersuari è partito con le gomme morbide e grazie ad una buona partenza ha concluso il primo giro in 17° posizione. In seguito, si p liberato molto rapidamente di Perez e Petrov, entrambi partiti con le medie raggiungendo in pochi giri anche il compagno di squadra Buemi. Con i pit stop di Heidfeld, Barrichello e Sutil nei giri 11-12, sia Alguersuari che Buemi hanno guadagnato posizioni. Buemi è stato richiamato ai box al giro 14 mentre Alguersuari ha proseguito fino al 19 giro. Il Team ha deciso di diversificare sulle due monoposto le strategie: 3 pit per Buemi contro le 2 di Alguersuari. Il capolavoro il pilota spagnolo lo ha messo a segno con il secondo stint sempre con gomme morbide (ben 23 giri con lo stesso treno di gomme) girando sul passo delle Mercedes e delle Renault. Tale prestazione lo ha fatto risalire fino all’ottavo posto. La prestazione di Alguersuari ha colto di sorpresa la maggior parte dei team da centro gruppo, che non si aspettavano che fosse in grado di girare così a lungo e in modo così competitivo. I rivali non riuscivano a capire come riuscisse a far durare così a lungo le gomme, perché la Toro Rosso non era ritenuta particolarmente “gentile” con le gomme, come per esempio la Sauber.



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