Thursday 2 June 2011

Analisi strategie GP Monaco

In ogni gara analizziamo in dettaglio le strategie e le decisioni prese durante i GP. La fortuna puo' giocare un ruolo molto importante nell'ottenere buoni risultati, soprattutto sul circuito di Monaco.
Tutti gli strateghi sanno che le possibilità che scenda in pista qui una safety car sono del 71% e, se la vettura di sicurezza arriva al momento giusto, può decidere la tua gara, come successo quest’anno a Sutil e Kobayashi, mentre se arriva al momento sbagliato, i tuoi piani di vittoria possono svanire, come accaduto a Jenson Button.
Il Gran Premio di Monaco 2011 si stava dirigendo verso la conclusione quando a causa di un incidente la competizione e' stata interrotta con una bandiera rossa a sei giri dalla fine. I tre piloti in testa stavano lottando tra di loro: tutti e tre avevano preso il via della gara con le stesse gomme (Pirelli supersoft) e stavano tutti concludendo con le stesse gomme (Pirelli soft), ma nel mezzo le loro strategie erano state completamente diverse.
Ancora una volta abbiamo assistito a una corsa in cui le aspettative pre-gara sulle strategie sono state ampiamente smentite, grazie a gomme il cui comportamento è stato molto migliore del previsto.
Vettel costretto ad una sola sosta
Sebastian Vettel è in testa al mondiale e in questa Gp e' stato aiutato molto dalla fortuna. Vettel è stato costretto a rischiare con una strategia ad una sola sosta domenica. Se la gara non fosse stata interrotta con la bandiera rossa, è probabile che Alonso avrebbe sferrato un attacco sul finale, quando le gomme di Vettel avevano ormai 60 giri sulle spalle, 20 in più di quelle dello spagnolo. Ma la bandiera rossa ha consentito a Vettel di respirare, potendo sostituire le gomme prima della ripartenza e cogliere la vittoria.
La Red Bull è stata colta di sorpresa quando Jenson Button ha compiuto un pit stop anticipato al giro 15, prendendo la testa della corsa quando Vettel si è fermato un giro più tardi e ha perso tre secondi a causa di un cambio gomme lento. Ma la mossa intelligente è stata quella di montare le gomme morbide a quel punto, che gli hanno dato la flessibilità di poter scegliere tra portare il treno fino in fondo con una sola sosta o rientrare ai box più tardi.
Al giro 34, quando la safety car è scesa in pista, il team ha assistito al pit stop di Alonso e ha capito che lo spagnolo sarebbe arrivato alla fine con quelle gomme. Da quel punto in poi Vettel era costretto a restare in pista. Sembra che le Pirelli si degradino rapidamente sulle piste con curve medie-veloci, come Istanbul e Barcellona ma su quelle lente come Monaco sono migliori delle vecchie Bridgestone, perché la superficie dello pneumatico non è affetta da graining.
Alla domenica, molti strateghi erano convinti che fosse possibile compiere tra i 40 e i 45 giri con un treno di gomme morbide, ma farne ben 53 come Vettel, mantenendo comunque tempi sul giro competitivi, è stata considerata da tutti un’impresa notevole.
La McLaren azzarda con Button, la Ferrari va sul sicuro con Alonso
Dal secondo posto in griglia, Jenson Button e la McLaren si sono prese un grosso rischio puntando sulla strategia a tre soste, che funziona solo se il pilota è in grado di sfruttare le gomme nuove su una pista libera e che viene invece rovinata in caso di safety car. La loro volontà era quella di puntare aggressivamente alla vittoria sparigliando le carte rispetto a Vettel, nella convinzione che questo fosse l’unico modo di batterlo.
Ma la McLaren ha anche commesso un errore tattico quando Button ha effettuato la sua seconda sosta al giro 33, subito prima della safety car, rientrando proprio mentre una Virgin era rimasta ferma in pista. Forse la McLaren si aspettava la vettura di sicurezza, forse no: ma l’errore è stato scegliere a quel punto le gomme supermorbide. Questo li ha costretti a fermarsi di nuovo, poiché Button non aveva ancora utilizzato le morbide.
In questo modo hanno tolto inutilmente tutta la flessibilità dalla strategia, privando Button del secondo posto e forse della vittoria. Qualche giro più tardi la safety car è effettivamente scesa in pista (per l’incidente di Massa) e Alonso è rientrato immediatamente ai box, passando alle gomme morbide, che avrebbe portato fino al traguardo. Fermarsi durante una safety car ha significato quasi un pit stop gratuito per Alonso. Prima della sosta, infatti, aveva tre secondi di ritardo da Vettel e, alla ripartenza dopo la safety car, con gomme nuove, si ritrovava solo sette secondi dietro.
La Ferrari affrontava la gara con la fiducia che le gomme fossero in grado di compiere dei lunghi stint. I loro long run al venerdì lo avevano dimostrato, riuscendo a fare anche 26 giri con un treno di supermorbide e manifestando un’usura leggerissima. Perciò, tatticamente, hanno tenuto aperte svariate opzioni e, a differenza di Red Bull e McLaren, non si sono presi rischi con Alonso. Rientrare sotto safety car era la cosa più intelligente da fare e, quando Button si è fermato per la terza volta, Alonso lo ha superato passando al secondo posto.
Con gomme di 20 giri più fresche di quelle di Vettel, Alonso era in attesa del momento in cui le prestazioni delle gomme di Vettel sarebbero precipitate, cosa che sarebbe potuta accadere (oppure no) negli ultimi sei giri. Ma la bandiera rossa ha impedito a lui e a noi di scoprire se avrebbe vinto o meno. Per la cronaca, la Ferrari ha diversificato le strategie, visto che Massa aveva in programma una sola sosta. Il brasiliano rientrava però nella categoria delle vetture non sufficientemente veloci da uscire dal gruppo centrale e creare un gap tale da compiere in sicurezza la sosta. Perciò doveva attendere di più per la sua sosta e questo ha fatto optare per l’unico pit stop.
La safety car è la chiave di volta
Dopo le controversie di Valencia dell’anno scorso, le regole della safety car sono state modificate e questo ha avuto un grosso effetto sulla gara di domenica. Le regole sono complicate ma, in breve, ora la safety car deve attendere il leader e tutti coloro che sono davanti a lui possono superarla, fermarsi e riaccodarsi al gruppo, guadagnando così enormemente.
Questo è accaduto a Kobayashi e Sutil, che hanno recuperato fino al quarto e al quinto posto avendo compiuto la loro unica sosta della gara sotto safety car. Con una grossa finestra di vantaggio sulla vettura successiva, entrambi sono usciti dai box mantenendo la loro posizione, essendo partiti dal 13° e dal 15° posto. Sutil ha superato Kobayashi ai box, ma il giapponese è tornato poi davanti al giro 65.

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